I crauti


Quando sentiamo parlare di crauti spesso pensiamo a succulenti panini gustati durante le nostre vacanze altoatesine o al contorno dal sapore intenso di un invernale hot dog. Ma se crediamo che si tratti di un piatto “pesante” e di difficile digeribilità ci stiamo davvero sbagliando.
Il termine crauto deriva dal tedesco kraut che definisce genericamente gli ortaggi a foglia; in Germania, al contrario, questa verdura prende il nome di sauerkraut, una precisa tipologia di cavolo descritto come acido. Si tratta di una pietanza dalla storia antichissima, basti pensare che già nell’Antica Roma i cavoli venivano fatti fermentare e che i conquistatori sceglievano questo piatto per i propri viaggi alla scoperta dell’America.
I crauti sono un contorno che spesso si acquista già pronto, in scatola per esempio, ma che si può preparare anche in casa tagliando il cavolo cappuccio e lasciandolo fermentare con sale ed aromi. Sebbene il loro sapore sia forte e deciso non ci troviamo però di fronte ad una pietanza “pesante”: i crauti sono infatti ricchi di vitamine, altamente digeribili ma poco calorici. Si tratta quindi del contorno perfetto a piatti più grassi come wurstel e salsicce.
Per portare un po’ di Germania e di Octoberfest anche sulle nostre tavole possiamo dunque provare a preparare questo saporitissimo contorno senza dimenticare il suo ingrediente segreto, la pazienza, visto che occorre attendere all’incirca un mese di fermentazione per poterli assaporare.
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