Storia e origini della Pita: il pane greco dalle origini antiche

L’Italia è un paese soprattutto di pasta e pane. Ma ci sono preparazioni particolarmente importanti per il loro utilizzo in campo gastronomico, come la piadina e la pizza, note in tutto il mondo e che hanno reso celebre la tradizione culinaria italiana. Ma quali sono le origini di questi due prodotti?
Acqua e farina
Ad un certo punto della storia del mediterraneo molte culture hanno iniziato a impastare acqua e farina per creare impasti da infornare e condire a piacimento. Tra i migliori panificatori c’erano gli egizi, scopritori della fermentazione e primi birrai della storia. Ma il pane non era l’unica preparazione che si poteva ottenere con l’impasto di acqua e farina.
L’origine della Pita
Più di quattromila anni fa in Mesopotamia si preparava un impasto che si modellava come un disco basso e schiacciato, con poca mollica e una tasca interna per ricche farciture. Più tardi questa ricetta si trasferì in Grecia con il nome di pita, o come si direbbe in lingua greca tradizionale pitta. Da qui si diffuse nel resto del mediterraneo. La piadina e la pizza, devono il loro nome e la loro origine proprio a questa preparazione tradizionale del vicino oriente che oggi rivive una nuova fama.
Il kebab e la riscoperta della pita
Dimenticata per molto tempo in quanto prodotto della tradizione gastronomica dell’est del mediterraneo, negli ultimi anni ha riacquisito la celebrità grazie alla diffusione del kebab in Europa e grazie a una maggiore attenzione alle tradizioni culinarie estere.
Il pane arabo
Infatti la pita è usata non solo da greci e turchi, ma è anche una degli ingredienti principale della tradizione gastronomica araba ed ebraica. Infatti c’è chi lo chiama “pane arabo” e costituisce uno degli ingredienti principali della cucina giudaica, libanese e siriana.
Il Gyros e la tradizione mediorientale
In medio oriente viene utilizzato principalmente per accompagnare l’humus e le altre salse, ma in generale la si utilizza per essere farcita con la shawarma, ovvero la tipica preparazione di carne sfilacciata che in Turchia prende il nome di doner kebabi, in Gracia Gyros, e condita con salse yogurt e piccanti. I greci la condiscono anche con la salsa tzatziki, ottenuta con yogurt greco, cetrioli, aglio, limone, sale, olio e menta.
Il panpita e la rivisitazione italiana
Una valida alternativa e variante tutta italiana è il Panpita di Vandemoortele. La ricetta prevede un impiego di farine di grano tenero e di semola di grano duro, ottenendo un impasto molto più soffice dell’originale versione etnica. Noi l’abbiamo utilizzata per preparare questa ricetta a base di lattuga, lenticchie, ceci, peperoni e olive. Una preparazione fresca e dal sapore intenso. Scoprila!