Le Rubriche

“Scrocchiarella”, ma non troppo

Sembra una focaccia ma non lo è.

La chiamano anche pizza bianca, e per i romani è quasi un obbligo. Un tempo, alle 11 del mattino, si fermavano per dedicarsi a degustarla con la mortadella o con i fichi… Pare che i fornai di Roma l’abbiano creata per provare la temperatura dei forni prossimi alla cottura del pane. Ha la farina di grano duro, la semola, che la rende ben consistente e di gusto ricco. La sua lavorazione stesa con le dita la fa simile alla focaccia, ma in realtà è un pane con più olio e la mollica con più bolle e buchi. La superficie, a volte con il sale, è “scrocchiarella”, ma non troppo, grazie all’olio extravergine di oliva che si cosparge sull’impasto. Si presta moltissimo a farciture di tutte i generi. Come dicevamo, tipicamente romana è con la “mortazza”, la mortadella, o i fichi. Un tempo venivano schiacciati sulla superficie per poi farcire l’interno con formaggio morbido e erbe di campo, come il cicorino. Ma qualsiasi ingrediente è ben accolto sia dalla forma ampia a “ciabatta” sia dalla consistenza della pasta. Dalla frittata alle verdure accompagnate da pecorino, stracchino o squacquerone, alla dolcezza, con la Nutella spalmata sulla schiacciatina ancora tiepida, avvolta in un pezzo di carta e sgranocchiata passeggiando per le vie della città.

Scopri la ricetta della nostra interpretazione della schiacciata di Pasquetta, o, se preferisci, la ricetta della schiacciatina romana con squacquerone, erbette di campo e salame